I laboratori della Ludoteca sono oggetto di uno studio di valutazione statistica condotto dall’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr in collaborazione con il Laboratorio di Studi Longitudinali dell’Università di Firenze.
Lo studio ha lo scopo di indagare l’utilizzo di Internet da parte delle nuove generazioni (frequenza, tipologia di attività, etc.) e di capire se l’intervento formativo dei laboratori è efficace nell’accrescere le conoscenze dei ragazzi per poter poi migliorare il progetto Ludoteca sulla base dei dati raccolti.
Dallo studio – che prende in considerazione lo stato dell’arte prima e dopo le attività della Ludoteca – emerge che già dalle scuole primarie gli studenti italiani si dicono ben consapevoli del fatto che su internet si possano trovare notizie false o artefatte (in una scala da 0 a 5, il punteggio assegnato alla propria consapevolezza sull’argomento dagli alunni delle scuole elementari è stato di 4,01, di poco inferiore a quello degli alunni delle medie, 4,65) e che dall’altra parte dello schermo c’è il rischio di incontrare persone che si celano sotto un finto profilo (3,86), attenzione che si ritrova in parte anche alle superiori, dove 4 studenti su 10 dicono di accettare richieste di amicizia solo da chi ha già amicizie in comune con il loro profilo.
I colleghi di medie e superiori, hanno affermato inoltre di conoscere più che bene il fenomeno del cyberbullismo (4,57 e 4,51). Con i primi che si sono detti capaci di evitare, durante la navigazione online, il fatto di trovarsi in situazioni pericolose (3,91).
In crescita rispetto all’età, invece, l’approccio con l’informazione in rete: alla domanda ‘Quanto spesso, nell’ultimo mese, ti è capitato di cercare notizie e informazioni attraverso internet?’ in una scala da 0 a 3 gli studenti delle scuole elementari si sono assegnati un punteggio di 1,10, quelli delle medie di 1,88 e quelli delle superiori di 2,03.
A seguito dei laboratori sviluppati quest’anno dalla Ludoteca, infatti, le conoscenze dei ragazzi sono migliorate anche in fatto di contenuti potenzialmente dannosi per l’immagine e la propria identità online, imparando a riconoscere e aggirare le pratiche illecite che minacciano la privacy attraverso malware e virus informatici.
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